DISPRASSIA

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LE DISPRASSIE E SINTOMI PRECOCI
La disprassia è da considerarsi un disturbo multisistemico con disorganizzazione sul piano motorio, percettivo e cognitivo che va a compromettere significamente le attività di vita quotidiana tra cui la vita scolastica e gli apprendimenti. Rispetto al Disturbo della coordinazione motoria (DCM), che si riferisce prettamente ai disturbi del movimento causati da deficit del tono e forza muscolare, da deficit nei meccanismi adattivi e di coordinazione posturale, il termine “Disprassia” coinvolge anche tutti quei processi cognitivi che permettono di effettuare e portare a termine azioni finalizzate su obiettivi specifici, e dunque generando il movimento umano che viene messo in atto con minor efficacia e maggior dispendio energetico.
E’ più frequente nei maschi piuttosto che nelle femmine e può comportare goffaggine, problemi di organizzazione, pianificazione, di automatizzazione e sequenzialità dei movimenti quotidiani nelle diverse aree come nelle autonomie, a scuola (disegno, lettura, scrittura, calcolo), nello sport, nel linguaggio (produzione verbale).
QUALE E’ LA CAUSA DELLA DISPRASSIA?
Per molti autori e ricercatori non esiste ancora una causa conosciuta. Gli studi condotti confermano che sia presente un’immaturità dello sviluppo neuronale nel Sistema Nervoso Centrale che provoca un rallentamento degli impulsi nelle reti dei circuiti nervosi. Per tale motivo, la Disprassia viene considerata un disturbo specifico delle sviluppo biologico.
INDICATORI DI RISCHIO:
– bambini immaturi, prematuri e a basso peso
– bambini con lieve sofferenza pre o perinatale.
SINTOMI PRECOCI E CAMPANELLI DI ALLARME DI DISPRASSIA:
-Gioco povero e ripetitivo Ipotonia a livello distale degli arti
-Difficoltà nella motricità grossolana (deambulazione, andare in bicicletta)
-Difficoltà nella motricità fine e manuale: nelle attività di vita quotidiana come nell’abbigliamento (mostra difficoltà nell’ordine di vestizione ) e nell’igiene personale; nell’utilizzo delle posate; ; nell’uso delle forbici e nel disegnare e scrivere
-Ritardo nell’acquisizione e nella stabilizzazione della dominanza manuale
-Difficoltà nell’oculomozione, ossia nella coordinazione dei movimenti di sguardo fondamentali per lo sviluppo di abilità necessarie all’apprendimento scolastico (lettura, scrittura, abilità visuo-spaziali ecc..)
-Difficoltà nel disegno: mostra rifiuto ed evitamento per le attività grafomotorie
-Difficoltà nell’alimentazione: problemi di suzione e, successivamente, selettività alimentare
-Difficoltà a mantenere e a focalizzare l’attenzione
-Lentezza esecutiva
-Ritardo nello sviluppo linguaggio: deficit di coarticolazione, il bambino mostra difficoltà nella produzione di suoni originati dalla lingua, assenza di produzione delle sillabe.
A seconda delle difficoltà, la Disprassia si differenzia in:
– Disprassia Ideativa: il bambino presenta un deficit ideativo e della rievocazione dell’uso dell’oggetto nella memoria semantica e dunque “non sa cosa fare” per raggiungere il risultato richiesto.
– Disprassia ideomotoria: il bambino è consapevole di ciò che vuole fare ma non sa come fare; presenta deficit di memoria del gesto e di controllo esecutivo. In questo ambito si trovano le difficoltà grafo- motorie, nella imitazione di gesti, nel comando verbale di richiesta di una attività.
– Disprassia dell’abbigliamento: difficoltà di adattare il gesto motorio allo scopo di vestirsi (Difficoltà nelle autonomie).
– Disprassia visuo-costruttiva: Deficit nelle abilità di realizzazione di un progetto programmando atti motori necessari per portare a termine l’idea o ad imitare un modello.
– Disprassia oro-bucco-facciale: deficit dei movimenti del viso e delle attività compiute con la muscolatura come masticare, deglutire, soffiare, fischiare, fare le bolle di sapone ecc..
– Disprassia verbale: deficit negli aspetti motori-articolatori e di coordinazione necessari alla produzione di un linguaggio corretto.
– Disprassia di sguardo: deficit di coordinazione di alcuni movimenti oculari necessari ad acquisire informazioni, fissare l’attenzione ed eseguire gesti.
L’oculomozione inoltre influenza la situazione posturale (es: bambini compensano con il capo per migliorare la funzione visiva).
La diagnosi e l’intervento precoce sono di fondamentale importanza in quanto permettono di intervenire il prima possibile sulle difficoltà del bambino riducendo notevolmente il grado di frustrazione che può vivere ogni giorno in tutti gli aspetti di vita quotidiana con l’aumento delle richieste sempre più complesse da parte dell’ambiente. In questo modo, effettuando un intervento specifico e mirato si ottiene un miglioramento dello sviluppo e benessere psicofisico del bambino.
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